giovedì 26 marzo 2020

Valle d'Aosta e Piemonte

Valle d'Aosta e Piemonte

il Piemonte e la vicina Valle d'Aosta  ad eccezione di Torino e del suo splendore culturale sono essenzialmente regioni rurali. A nord si trovano le Alpi, con famose stazioni sciistiche  come Courmayeur e con la selvaggia natura del Parco Nazionale del Gran Paradiso, a sud I vigneti interno a Barolo  e I campi di grano e di riso l'ingrediente di base del risotto  tipico piatto locale.

Il nord est è ricco dal punto di visto culturale. Dall XI al XVIII sia la Valle d'Aosta  sia il Piemonte facevano parte del francofono principato di  Savoia e godevano delle influenze di entrambi I versanti delle Alpi quello francese e quello italiano. Ancora oggi nelle lontane valli del Piemonte  e in molte della Valle d'Aosta si parla francese con le sue varianti dialettali . Solo il Duca Emanuele Filiberto nel XVI secolo riuscì a portare definitivamente la regione sotto l'influenza italiana. Più  tardi egli ebbe un ruolo di primo piano nel Risorgimento , l'ambizioso movimento che riunì sotto  un solo re tutta la zona. A testimonianza delle passate  vicende rimangono I castelli medievali e le mirabili cappelle della Valle d'Aosta  note come sacri monti disseminate ovunque ai piedi delle Alpi . A Vercelli  nacque  anche una scuola di pittura che ritroviamo nelle decorazioni delle chiesette parrocchiali  e nelle collezioni d'arte della regione. Torino  è la meta più interessante del nord ovest dal punto di vista architettonico  è infatti un'elegante città barocca  che vanta tra le altre cose il miglior museo egizio del mondo. Il Piemonte  è inoltre rinomato per l'industria e il commercio la Fiat l'industria della lana a Biella  am non bisogna dimenticare le sue origini agricole che giocano un ruolo importante nella vita della regione. Infatti dalle colline piemontesi  meridionali  provengono molti vini rossi italiani

domenica 8 dicembre 2019

Messina

Messina 
la città di Messina si affaccia su mar Tirreno a nord e sul mar Ionio a est confina con Palermo a ovest  e a sud con Enna e Catania 
A Messina possiamo trovare una riserva della biosfera e patrimonio culturale le Isole Eolie che sono anche Patrimonio dell'Umanità
Ricca di isole Alicudi Filicudi Lipari Panarea Salina Stromboli e Vulcano. Il territorio è attraversato dalle catene dei Monti Peloritani e Nebrodi 
La costa tirrenica è lunga 150 km la costa ionica 68 km ed è il territorio con più comuni con accesso al mare ben 46 
Il territorio è montuoso tranne le pianure alluvionali alle foci dei corsi di acqua  le pianure che hanno maggior estensione sono la Valle della Mela e la Valle del Niceto
il clima è tra I più miti in Sicilia ma è anche il più piovoso le temperature estive sono sempre sotto I 42 gradi e d'inverno non vanno mai sotto I 14°
Secondo la tradizione Krono- Saturno figlio di Urano e di Gea evirò il padre crudele la virilità cadde in mare e cosi nacque Afrodite poi gettata la falce che aveva usato si generò il porto di Messina
Messina è una località turistica particolarmente sviluppato il settore balnerare  ma anche le visite alle bellezze artistiche il centro storico e il museo regionale con le famose opere di Antonello e Caravaggio 
IL Venerdì santo c'è la processione delle Barrette che risale al 1610 si svolge da più di 150 anni  e le barrette che rappresentano I misteri sono racchiuse nell'Oratorio della pace 
il giorno del Corpus domini nella cattedrale un'altra processione preceduta dai babaluci fedeli incappucciati  e dalle associazioni religiose viene portato a spalla il vascelluzzo piccolo vascello che poi viene accolto con fuochi d'artificio
la festa più importante è quella di ferragosto viene portata in processione da migliaia di fedeli un'antica macchina votiva la Vara con le fasi dell'assunzione della Vergine Maria al cielo 



mercoledì 10 gennaio 2018

cuneo

cuneo

Capoluogo della provincia Granda deve il suo nome alla conformazione triangolare su cui è costruita  e che nei secoli  l'ha protetta  durante sette storici assedi. dai quasi 24 mila metri quadrati di Piazza Galimberti una delle più grandi d'Europa  e ottocentesco  mercato della seta passando per Cuni veja il centro storico vero e proprio  la passeggiata completamente porticata si snoda tra negozi monumenti antiche chiese  botteghe e rinomate pasticcerie.

L'itinerario parte da corso Giolitti  un punto ideale  sia per chi arriva in treno sia per chi in macchina  vicino alla stazione.
Da corso Giolitti si giunge a Piazza Europa percorrete i portici di corso Nizza  l'asse centrale  attorno al quale prende forma tutta la città  incontrando  vari caffè. Incrociate quindi i gradini di corso Dante  grazioso salottino verde perpendicolare alla via principale che collega corso IV novembre con la romantica passeggiata di viale degli Angeli e proseguite il vostro cammino  accompagnati dagli  ottocenteschi palazzi  che si affacciano  sul corso fino giungere alla storica piazza Galimberti vero fulcro della città. Nei suoi edifici in stile neoclassico  e speculari fra loro sono ospitati negozi storici  e nuove catene che offrono spunti per tutti i gusti e tutte le tasche.
A Cuneo nacque nel 1923 il cuneese al Rhum famoso e inimitabile cioccolatino ripieno.
Nel laboratorio artigianale i cuneesi sono realizzati ancora oggi come un secolo fa confezionati uno a uno dai mastri cioccolatai  utilizzando solo uova e latte freschi cioccolato di altra qualità e Rhum.
Ci sono tante imitazioni  come quelle alla doppia meringa che racchiude al suo interno  la crema al  cioccolato.
Proseguendo  la visita si giunge a via Roma ingresso di cuneo vecchia. Per completare la passeggiata non potete mancare di visitare la splendida piazza Virginio sulla quale si affaccia il complesso monumentale della ex chiesa e convento di san Francesco.

martedì 26 settembre 2017

Agro Pontino

Agro Pontino

Spiagge, acque cristalline, siti archeologici, una tavola ricca di sapori. L'Agro Pontino  è quel territorio  un tempo paludoso poi bonificato  che si estenda dalla provincia di Latina nel basso lazio  spingendosi all'interno  fin sotto i rilievi collinari.
Si parte da Anzio  porto di confine della provincia di Roma dove nacque Nerone  e che conserva i resti della villa di Nerone e il teatro romano.

A sud Sabaudia tra le più belle località balneari del Lazio con le sue lunghe dune sabbiose. Una specialità dell'Agro Pontino  è l'olio extravergine di oliva  fatto con l'oliva di Gaeta dove le olive venivano imbarcate.

Terracina è una graziosa cittadina balneare con lungomare  e centro storico. In cima al monte Sant'Angelo  si trova il tempio  di Giove Anxur eredità dell'epoca romana.

Monte San Biagio  è un borgo medievale che prima dell'unità d'Italia  segnava il confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie.

Fondi ospita il mercato ortofrutticolo più grande d'Italia la tappa obbligatoria per chi adora le mozzarelle  e la ricotta di bufala

 Intri un altro borgo con  un maestoso castello sormontato dalla torre del Coccodrillo  legata a un inquietante racconto sulla fine che facevano i prigionieri rinchiusi tra le mura.
Merita anche il museo del Brigantaggio  fenomeno post unitario che in queste terre aveva come leader il brigante Frà Diavolo.

Sperlonga  è un borgo splendido le case sono bianche  vicine l'una all'altra  i vicoli imbiancati di calce una piazzetta incantevole e due belvedere che di affacciano sulla spiaggia segnata in lontananza dalle grotte di Tiberio. Luogo di villeggiatura già amato dai romani Sperlonga custodisce gelosamente i resti della villa che Tiberio  si fece costruire  accanto a una grotta sulla spiaggia. I reperti  sono esposti nel Museo Archeologico che  ospita  quattro mirabili gruppi marmorei il più imponente  e Ulisse che acceca il ciclope Polifemo ma è notevole anche il gruppo della nave assalita da Scilla il mostro a sei teste.

Gaeta cittadina storica con una parte moderna sviluppata su un piccolo istmo. La spiaggia per le famiglie è Serapo quella per i più giovani  Trecento Scalini.
E si capisce perché. Il paese è dominato dalla cosiddetta Montagna Spaccata per le profonde fenditure nella roccia scavate forse dai romani  per aprire un passaggio stradale carrozzabile,  ma una leggenda narra che si sarebbero aperte durante la crocifissione di Cristo.
a Gaeta vecchia ammiriamo i castelli angioino-aragonese  in cima al promontorio  sul mare d'epoca medioevale. Da non perdere anche la cattedrale  di Santa Maria Assunta  che conserva la cripta barocca e un campanile  medievale tra i più belli d'Italia.
Ma dopo un tuffo nell'arte parliamo della tiella di Gaeta il tradizionale pasto dei pescatori una focaccia con ripieni variabili di pesce e verdure.

Formia dove fu ucciso Cicerone che aveva scelto questo tratto di  costa come ritiro. A ricordarlo c'è il mausoleo  a lui dedicato . A stuzzicare le papille gustative tante golosità il provolone di Recco dal gusto piccante e ricco .

lunedì 28 agosto 2017

Isola d'Elba

Isola d'Elba

Una delle mete più belle d'Italia perché troviamo natura selvaggia gastronomia e cultura antica con enorme varietà di paesaggi  e il bellissimo mare trasparente.
Molti paesi sono sui monti circondati da boschi.
L'Isola d'Elba grande 224 km quadrati offre una gran varietà di modi per vivere la vacanza con centinaia di km di costa e altrettanti di spiagge è ideale per chi ama il mare. Utilizzando vela kayak snorkeling che si può spingere fino ad osservare un relitto di una nave affondata nel 1972  oppure un altro relitto del I secolo.
Chi lo desidera può raggiungere con un gommone le calette tra l'Innamorata e Campo d'Aia.
Le spiagge sono  panoramiche e spettacolari selvagge o attrezzate, soleggiate, con graniti di ortoclasio oppure miti e levigate dal mare.
Per chi ama la notte una spiaggia  con bar e vita notturna.

Ottime possibilità di  fare trekking  montain bike ed

escursioni al passo del Somaro.

Cavoli  è una bellissima spiaggia  fine rilassante per godervi il riposo vicino a Marina di Campo il fondale qui è molto basso adatto a chi non sa nuotare bene e ai bambini.
Le spiagge di Lacona sono ideali per le famiglie  e Biodola ideale per snorkeling  e immersioni.
La spiaggia delle Ghiaie formata da ghiaia bianchissima all'interno di una riserva biologica marina. Poi la Padulella e quella di Sansone  con fondali cristallini e sabbia bianchissima.
Baie rocciose e selvagge sono adatte a chi non ama la confusione  Chessi, Patresi, Capo s.Andrea.
Moltissime sono le calette raggiungibili solo dal mare.
La sedia di Napoleone è uno scoglio secondo la leggenda Napoleone si sedeva per guardare la Corsica.
Da non perdere Seccheto e Fetovaia e la spiaggia di ciottoli neri delle Tombe.

Per chi ama la cultura  Napoleone  sbarcò sull'isola  nel 1814 lasciando cimeli da visitare  mobili  stampe opere pittoriche  quindi da vedere la Palazzina dei Mulini il Teatro  dei Vigilanti  e Villa San Martino e perché no anche La cassetta Drouot e il Santuario della Madonna del Monte.

Anche  l'area archeologica di Linguella di Portoferraio  è una zona da non perdere.
Con gli scavi dell'antica villa romana  delle Grotte  a picco sul mare.
Marciana un paese antico dall'aspetto medievale con una fortezza pisana.

La tradizione gastronomica è stata influenzata dal invasioni di tipo orientale e iberiche.
I piatti sono spesso profumati con menta  e nepitella .
Bacche di mirto e  ginepro si ritrovano in piatti di carne e pesce.
Famoso il Gurguglione uno stufato di verdure, e la cecina focaccia a base di farina di ceci.

venerdì 26 maggio 2017

Gubbio

Gubbio

Gubbio gareggia con Assisi per il titolo di cittadina medievale più caratteristica dell'Umbria. Con una serie di viuzze tortuose e di tetti in terracotta, il suo fascino  è aumentato dalle foreste degli Appennini. Fondata dagli umbri nel III secolo  a.C. con il nome di Tota Ikuvina  raggiunse il massimo splendore nel I secolo a.C. come colonia romana.
Quando  nel II secolo divenne  comune indipendente, Gubbio si era sviluppata fino alle pendici del monte Igino.
Dal 1387 al 1508 la città fu governata dai Montefeltro, conti di Urbino. Il duomo  ha un soffitto  con volta a botte i cui archi si piegano misticamente a rappresentare delle mani in preghiera.
Via dei Consoli  conduce a palazzo del Bargello (XIII secolo) con la sua facciata  in pietra che fu tempo sede centrale della polizia.
Sempre qui vi è la fontana dei Matti  così chiamata perché  secondo la tradizione chiunque compia tre giri attorno ad essa diventa pazzo.
Macabre leggende aleggiano attorno alle porte della Morte situate sia in via dei Consoli sia in altre zone della città. Un tempo si riteneva  infatti fossero utilizzate come passaggio per il trasporto delle bare  fuori dalle abitazioni  e che una volta utilizzate venivano sigillate per sempre. Ora invece si pensa avessero solo uno scopo difensivo. Nella parte  inferiore del paese si trova la Chiesa di San Francesco  famosa per i 17 affreschi  deteriorati che rappresentano la vita di Maria  realizzate tra il 1408 e il 1413 da Nelli. Di fronte potete trovare il tiratoio  un portico dove veniva messa ad asciugare la lana. A ovest ci sono i resti dell'anfiteatro di età romana (I secolo a.C.)

PALAZZO CONSOLI

L'attrattiva principale è il palazzo civico iniziato nel 1332 da Gattapone. Il salone dell'Arengo  ospita il Museo civico noto per le tavole Eugubine sette lastre di bronzo  dove è probabilmente incisa in caratteri etruschi e latini la tradusione fonetica di rituali e preghiere in antica lingua umbra e etrusca.
Al piano superiore la pinacoteca raccoglie opere di pittori locali.

PALAZZO DUCALE

 Costruito da Francesco Giorgio  Martini  nel 1470  per la famiglia Montefeltro  questo palazzo ricalca le forme di quello di Urbino. Presenta inoltre un cortile rinascimentale.

LA FESTA DEI CERI

la festa dei ceri si festeggia a Gubbio il 15 maggio di ogni anno e consiste nella corsa portando tre ceri con le statue di salt'Ubaldo  San Giorgio e Sant'Antonio Abate. Una tradizione che è molto importante sia socialmente che culturalmente per i cittadini di Gubbio.

IL LUPO DI GUBBIO

 La storia racconta che un giorno Francesco andò a Gubbio entrando nella città non vide nessuno.
Tutti i cittadini erano chiusi in casa per paura di un lupo molto feroce. Gli abitanti gli chiesero di aiutarli.
Andò nella foresta  lo chiamò fratello lupo e gli disse che in nome di Dio non doveva più far male. E da quel giorno il lupo capì che non doveva più comportarsi così e diventò amico di tutti.




lunedì 27 marzo 2017

Palermo

Palermo

Adagiata ai piedi del Monte Pellegrino in fondo a un golfo con il monte Alfano  a est Palermo giace in un anfiteatro naturale chiamato Conca d'Oro. Alle spalle del porto di Cala il paesaggio è incantevole e la città dell'atmosfera in parte orientale in parte europea non è uguale splendidi viali edifici e  in diversi stili architettonici dall'arabo al Barocco all'Art Nouveau fanno di questa città un'interessante meta turistica.

San Giovanni degli Eremiti questa chiesa normanna sconsacrata che riflette la tradizione architettonica islamica con cupole a bulbo archi ogivali e finestre filigranate viene costruita sul terreno di una moschea. Dietro la chiesa la moschea un chiostro in rovine di un monastero del XIII secolo racchiude un grazioso giardino.


Palazzo Reale detto anche Palazzo dei Normanni questo difficile stato il centro del potere sin dai giorni del dominio bizantino, ora è sede della Regione Sicilia. Il nucleo dell'edificio attuale fu costruito dagli arabi ma dopo la conquista normanna della città allargato abbellito. Visitate i lussuosi appartamenti reali in particolare la sala di Ruggero splendida Cappella Palatina. Costruita da Ruggero II questa incredibile cappella fonde elementi di stili diversi il bizantino l'islamico e normanno. È ricca di mosaici intarsi marmorei con oro pietre vetro. Adiacente il palazzo El eccentrica Porta Nuova

Gesù nel quartiere Albergheria devastato dalle bombe vicino al animato mercato di piazza Ballarò sorge questa importante chiesa barocca 1500- 1633. Conosciuta anche come la Chiesa e la Casa Professa, ha un interno che costituisce un'eccellente esempio dell'abilità degli artigiani siciliani nella lavorazione del marmo. Nell'antica chiesa gesuita della Sicilia viene restaurata dopo i danni della seconda guerra mondiale.

Duomo fondato nel 1194 dall' arcivescovo di Palermo e l'uomo presenta diversi stili architettonici. L'esterno mostra lo sviluppo dello stile gotico dal XIII al XIV secolo il porticino Sud 1453 è un capolavoro dello stile catalano, mentre all'estremità dell'abside si ammira una decorazione policroma a intarsio. La cupola del XVIII secolo modificato nel corso dei secoli l'interno conserva le tombe dei re di Sicilia. all'interno di un recinto presso il portico sud si trovano i resti dell'imperatore Federico II della moglie Costanza d'Aragona della madre Costanza, figlia di Ruggero II q E del padre Enrico VI. Il tesoro conserva il diadema imperiale di Costanza d'Aragona delXII secolo, rimosso dalla sua tomba nel XVIII secolo.

Santa Caterina iniziata nel 1566 questa chiesa unica nel suo genere presenta al suo interno molte decorazioni risalenti al XVII e XVIII secolo. Felice esempio di barocco palermitano e ricca di colori sculture e intarsi marmorei. Gli affreschi del soffitto XVIII secolo sono di Filippo Randazzo nella navata e di Vito D'Anna nella cupola. La chiesa c'è anche Giada da piazza Pretoria dominata dalla fontana Pretorio in stile manierista e resta nel 1544

La Martorana chiamata anche Santa Maria dell'Ammiraglio questa chiesa fu eretta attorno al 1140 da Giorgio di Antiochia ammiraglio di Ruggero II e cristiano greco ortodosso. Il disegno si rifà alle tradizioni normanne e islamiche, mentre i mosaici sono gli artigiani i greci. Nella navata orientale il re Ruggero riceve da Cristo il diadema imperiale, mentre in quella occidentale è ritratto Giorgio di Antiochia. Nel vicino convento fondato da Eloisa Martorana nel 1193 si raduno al Parlamento siciliano 1995 e decise alla vigilia dei Vespri siciliani di cedere la corona Federico d'Aragona. La chiesa fu donata al convento nel 1433.
Monreale decorata con la splendida vista sulla Conca d'Oro la Cattedrale di Monreale è una delle più grandi opere Normanni in Sicilia fondata nel 1172 del re normanno Guglielmo II fu donata monastero dell'ordine Benedettino. All'interno della cattedrale di splendidi mosaici o opera di artisti siciliani e Bizantini ispirazione di un re che voleva rivaleggiare con l'arcivescovo di Palermo. La cattedrale fufu adibita anche a tomba reale.