Valle d'Aosta e Piemonte
il Piemonte e la vicina Valle d'Aosta ad eccezione di Torino e del suo splendore culturale sono essenzialmente regioni rurali. A nord si trovano le Alpi, con famose stazioni sciistiche come Courmayeur e con la selvaggia natura del Parco Nazionale del Gran Paradiso, a sud I vigneti interno a Barolo e I campi di grano e di riso l'ingrediente di base del risotto tipico piatto locale.
Il nord est è ricco dal punto di visto culturale. Dall XI al XVIII sia la Valle d'Aosta sia il Piemonte facevano parte del francofono principato di Savoia e godevano delle influenze di entrambi I versanti delle Alpi quello francese e quello italiano. Ancora oggi nelle lontane valli del Piemonte e in molte della Valle d'Aosta si parla francese con le sue varianti dialettali . Solo il Duca Emanuele Filiberto nel XVI secolo riuscì a portare definitivamente la regione sotto l'influenza italiana. Più tardi egli ebbe un ruolo di primo piano nel Risorgimento , l'ambizioso movimento che riunì sotto un solo re tutta la zona. A testimonianza delle passate vicende rimangono I castelli medievali e le mirabili cappelle della Valle d'Aosta note come sacri monti disseminate ovunque ai piedi delle Alpi . A Vercelli nacque anche una scuola di pittura che ritroviamo nelle decorazioni delle chiesette parrocchiali e nelle collezioni d'arte della regione. Torino è la meta più interessante del nord ovest dal punto di vista architettonico è infatti un'elegante città barocca che vanta tra le altre cose il miglior museo egizio del mondo. Il Piemonte è inoltre rinomato per l'industria e il commercio la Fiat l'industria della lana a Biella am non bisogna dimenticare le sue origini agricole che giocano un ruolo importante nella vita della regione. Infatti dalle colline piemontesi meridionali provengono molti vini rossi italiani
giovedì 26 marzo 2020
domenica 8 dicembre 2019
Messina
Messina
la città di Messina si affaccia su mar Tirreno a nord e sul mar Ionio a est confina con Palermo a ovest e a sud con Enna e Catania
A Messina possiamo trovare una riserva della biosfera e patrimonio culturale le Isole Eolie che sono anche Patrimonio dell'Umanità
Ricca di isole Alicudi Filicudi Lipari Panarea Salina Stromboli e Vulcano. Il territorio è attraversato dalle catene dei Monti Peloritani e Nebrodi
La costa tirrenica è lunga 150 km la costa ionica 68 km ed è il territorio con più comuni con accesso al mare ben 46
Il territorio è montuoso tranne le pianure alluvionali alle foci dei corsi di acqua le pianure che hanno maggior estensione sono la Valle della Mela e la Valle del Niceto
il clima è tra I più miti in Sicilia ma è anche il più piovoso le temperature estive sono sempre sotto I 42 gradi e d'inverno non vanno mai sotto I 14°
Secondo la tradizione Krono- Saturno figlio di Urano e di Gea evirò il padre crudele la virilità cadde in mare e cosi nacque Afrodite poi gettata la falce che aveva usato si generò il porto di Messina
Messina è una località turistica particolarmente sviluppato il settore balnerare ma anche le visite alle bellezze artistiche il centro storico e il museo regionale con le famose opere di Antonello e Caravaggio
IL Venerdì santo c'è la processione delle Barrette che risale al 1610 si svolge da più di 150 anni e le barrette che rappresentano I misteri sono racchiuse nell'Oratorio della pace
il giorno del Corpus domini nella cattedrale un'altra processione preceduta dai babaluci fedeli incappucciati e dalle associazioni religiose viene portato a spalla il vascelluzzo piccolo vascello che poi viene accolto con fuochi d'artificio
la festa più importante è quella di ferragosto viene portata in processione da migliaia di fedeli un'antica macchina votiva la Vara con le fasi dell'assunzione della Vergine Maria al cielo
mercoledì 10 gennaio 2018
cuneo
cuneo
Capoluogo della provincia Granda deve il suo nome alla conformazione triangolare su cui è costruita e che nei secoli l'ha protetta durante sette storici assedi. dai quasi 24 mila metri quadrati di Piazza Galimberti una delle più grandi d'Europa e ottocentesco mercato della seta passando per Cuni veja il centro storico vero e proprio la passeggiata completamente porticata si snoda tra negozi monumenti antiche chiese botteghe e rinomate pasticcerie.
L'itinerario parte da corso Giolitti un punto ideale sia per chi arriva in treno sia per chi in macchina vicino alla stazione.
Da corso Giolitti si giunge a Piazza Europa percorrete i portici di corso Nizza l'asse centrale attorno al quale prende forma tutta la città incontrando vari caffè. Incrociate quindi i gradini di corso Dante grazioso salottino verde perpendicolare alla via principale che collega corso IV novembre con la romantica passeggiata di viale degli Angeli e proseguite il vostro cammino accompagnati dagli ottocenteschi palazzi che si affacciano sul corso fino giungere alla storica piazza Galimberti vero fulcro della città. Nei suoi edifici in stile neoclassico e speculari fra loro sono ospitati negozi storici e nuove catene che offrono spunti per tutti i gusti e tutte le tasche.
A Cuneo nacque nel 1923 il cuneese al Rhum famoso e inimitabile cioccolatino ripieno.
Nel laboratorio artigianale i cuneesi sono realizzati ancora oggi come un secolo fa confezionati uno a uno dai mastri cioccolatai utilizzando solo uova e latte freschi cioccolato di altra qualità e Rhum.
Ci sono tante imitazioni come quelle alla doppia meringa che racchiude al suo interno la crema al cioccolato.
Proseguendo la visita si giunge a via Roma ingresso di cuneo vecchia. Per completare la passeggiata non potete mancare di visitare la splendida piazza Virginio sulla quale si affaccia il complesso monumentale della ex chiesa e convento di san Francesco.
Capoluogo della provincia Granda deve il suo nome alla conformazione triangolare su cui è costruita e che nei secoli l'ha protetta durante sette storici assedi. dai quasi 24 mila metri quadrati di Piazza Galimberti una delle più grandi d'Europa e ottocentesco mercato della seta passando per Cuni veja il centro storico vero e proprio la passeggiata completamente porticata si snoda tra negozi monumenti antiche chiese botteghe e rinomate pasticcerie.
L'itinerario parte da corso Giolitti un punto ideale sia per chi arriva in treno sia per chi in macchina vicino alla stazione.
Da corso Giolitti si giunge a Piazza Europa percorrete i portici di corso Nizza l'asse centrale attorno al quale prende forma tutta la città incontrando vari caffè. Incrociate quindi i gradini di corso Dante grazioso salottino verde perpendicolare alla via principale che collega corso IV novembre con la romantica passeggiata di viale degli Angeli e proseguite il vostro cammino accompagnati dagli ottocenteschi palazzi che si affacciano sul corso fino giungere alla storica piazza Galimberti vero fulcro della città. Nei suoi edifici in stile neoclassico e speculari fra loro sono ospitati negozi storici e nuove catene che offrono spunti per tutti i gusti e tutte le tasche.
A Cuneo nacque nel 1923 il cuneese al Rhum famoso e inimitabile cioccolatino ripieno.
Nel laboratorio artigianale i cuneesi sono realizzati ancora oggi come un secolo fa confezionati uno a uno dai mastri cioccolatai utilizzando solo uova e latte freschi cioccolato di altra qualità e Rhum.
Ci sono tante imitazioni come quelle alla doppia meringa che racchiude al suo interno la crema al cioccolato.
Proseguendo la visita si giunge a via Roma ingresso di cuneo vecchia. Per completare la passeggiata non potete mancare di visitare la splendida piazza Virginio sulla quale si affaccia il complesso monumentale della ex chiesa e convento di san Francesco.
martedì 26 settembre 2017
Agro Pontino
Agro Pontino
Spiagge, acque cristalline, siti archeologici, una tavola ricca di sapori. L'Agro Pontino è quel territorio un tempo paludoso poi bonificato che si estenda dalla provincia di Latina nel basso lazio spingendosi all'interno fin sotto i rilievi collinari.
Si parte da Anzio porto di confine della provincia di Roma dove nacque Nerone e che conserva i resti della villa di Nerone e il teatro romano.
A sud Sabaudia tra le più belle località balneari del Lazio con le sue lunghe dune sabbiose. Una specialità dell'Agro Pontino è l'olio extravergine di oliva fatto con l'oliva di Gaeta dove le olive venivano imbarcate.
Terracina è una graziosa cittadina balneare con lungomare e centro storico. In cima al monte Sant'Angelo si trova il tempio di Giove Anxur eredità dell'epoca romana.
Monte San Biagio è un borgo medievale che prima dell'unità d'Italia segnava il confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie.
Fondi ospita il mercato ortofrutticolo più grande d'Italia la tappa obbligatoria per chi adora le mozzarelle e la ricotta di bufala
Intri un altro borgo con un maestoso castello sormontato dalla torre del Coccodrillo legata a un inquietante racconto sulla fine che facevano i prigionieri rinchiusi tra le mura.
Merita anche il museo del Brigantaggio fenomeno post unitario che in queste terre aveva come leader il brigante Frà Diavolo.
Sperlonga è un borgo splendido le case sono bianche vicine l'una all'altra i vicoli imbiancati di calce una piazzetta incantevole e due belvedere che di affacciano sulla spiaggia segnata in lontananza dalle grotte di Tiberio. Luogo di villeggiatura già amato dai romani Sperlonga custodisce gelosamente i resti della villa che Tiberio si fece costruire accanto a una grotta sulla spiaggia. I reperti sono esposti nel Museo Archeologico che ospita quattro mirabili gruppi marmorei il più imponente e Ulisse che acceca il ciclope Polifemo ma è notevole anche il gruppo della nave assalita da Scilla il mostro a sei teste.
Gaeta cittadina storica con una parte moderna sviluppata su un piccolo istmo. La spiaggia per le famiglie è Serapo quella per i più giovani Trecento Scalini.
E si capisce perché. Il paese è dominato dalla cosiddetta Montagna Spaccata per le profonde fenditure nella roccia scavate forse dai romani per aprire un passaggio stradale carrozzabile, ma una leggenda narra che si sarebbero aperte durante la crocifissione di Cristo.
a Gaeta vecchia ammiriamo i castelli angioino-aragonese in cima al promontorio sul mare d'epoca medioevale. Da non perdere anche la cattedrale di Santa Maria Assunta che conserva la cripta barocca e un campanile medievale tra i più belli d'Italia.
Ma dopo un tuffo nell'arte parliamo della tiella di Gaeta il tradizionale pasto dei pescatori una focaccia con ripieni variabili di pesce e verdure.
Formia dove fu ucciso Cicerone che aveva scelto questo tratto di costa come ritiro. A ricordarlo c'è il mausoleo a lui dedicato . A stuzzicare le papille gustative tante golosità il provolone di Recco dal gusto piccante e ricco .
Spiagge, acque cristalline, siti archeologici, una tavola ricca di sapori. L'Agro Pontino è quel territorio un tempo paludoso poi bonificato che si estenda dalla provincia di Latina nel basso lazio spingendosi all'interno fin sotto i rilievi collinari.
Si parte da Anzio porto di confine della provincia di Roma dove nacque Nerone e che conserva i resti della villa di Nerone e il teatro romano.
A sud Sabaudia tra le più belle località balneari del Lazio con le sue lunghe dune sabbiose. Una specialità dell'Agro Pontino è l'olio extravergine di oliva fatto con l'oliva di Gaeta dove le olive venivano imbarcate.
Terracina è una graziosa cittadina balneare con lungomare e centro storico. In cima al monte Sant'Angelo si trova il tempio di Giove Anxur eredità dell'epoca romana.
Monte San Biagio è un borgo medievale che prima dell'unità d'Italia segnava il confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie.
Fondi ospita il mercato ortofrutticolo più grande d'Italia la tappa obbligatoria per chi adora le mozzarelle e la ricotta di bufala
Intri un altro borgo con un maestoso castello sormontato dalla torre del Coccodrillo legata a un inquietante racconto sulla fine che facevano i prigionieri rinchiusi tra le mura.
Merita anche il museo del Brigantaggio fenomeno post unitario che in queste terre aveva come leader il brigante Frà Diavolo.
Sperlonga è un borgo splendido le case sono bianche vicine l'una all'altra i vicoli imbiancati di calce una piazzetta incantevole e due belvedere che di affacciano sulla spiaggia segnata in lontananza dalle grotte di Tiberio. Luogo di villeggiatura già amato dai romani Sperlonga custodisce gelosamente i resti della villa che Tiberio si fece costruire accanto a una grotta sulla spiaggia. I reperti sono esposti nel Museo Archeologico che ospita quattro mirabili gruppi marmorei il più imponente e Ulisse che acceca il ciclope Polifemo ma è notevole anche il gruppo della nave assalita da Scilla il mostro a sei teste.
Gaeta cittadina storica con una parte moderna sviluppata su un piccolo istmo. La spiaggia per le famiglie è Serapo quella per i più giovani Trecento Scalini.
E si capisce perché. Il paese è dominato dalla cosiddetta Montagna Spaccata per le profonde fenditure nella roccia scavate forse dai romani per aprire un passaggio stradale carrozzabile, ma una leggenda narra che si sarebbero aperte durante la crocifissione di Cristo.
a Gaeta vecchia ammiriamo i castelli angioino-aragonese in cima al promontorio sul mare d'epoca medioevale. Da non perdere anche la cattedrale di Santa Maria Assunta che conserva la cripta barocca e un campanile medievale tra i più belli d'Italia.
Ma dopo un tuffo nell'arte parliamo della tiella di Gaeta il tradizionale pasto dei pescatori una focaccia con ripieni variabili di pesce e verdure.
Formia dove fu ucciso Cicerone che aveva scelto questo tratto di costa come ritiro. A ricordarlo c'è il mausoleo a lui dedicato . A stuzzicare le papille gustative tante golosità il provolone di Recco dal gusto piccante e ricco .
lunedì 28 agosto 2017
Isola d'Elba
Isola d'Elba
Una delle mete più belle d'Italia perché troviamo natura selvaggia gastronomia e cultura antica con enorme varietà di paesaggi e il bellissimo mare trasparente.
Molti paesi sono sui monti circondati da boschi.
L'Isola d'Elba grande 224 km quadrati offre una gran varietà di modi per vivere la vacanza con centinaia di km di costa e altrettanti di spiagge è ideale per chi ama il mare. Utilizzando vela kayak snorkeling che si può spingere fino ad osservare un relitto di una nave affondata nel 1972 oppure un altro relitto del I secolo.
Chi lo desidera può raggiungere con un gommone le calette tra l'Innamorata e Campo d'Aia.
Le spiagge sono panoramiche e spettacolari selvagge o attrezzate, soleggiate, con graniti di ortoclasio oppure miti e levigate dal mare.
Per chi ama la notte una spiaggia con bar e vita notturna.
Ottime possibilità di fare trekking montain bike ed
escursioni al passo del Somaro.
Cavoli è una bellissima spiaggia fine rilassante per godervi il riposo vicino a Marina di Campo il fondale qui è molto basso adatto a chi non sa nuotare bene e ai bambini.
Le spiagge di Lacona sono ideali per le famiglie e Biodola ideale per snorkeling e immersioni.
La spiaggia delle Ghiaie formata da ghiaia bianchissima all'interno di una riserva biologica marina. Poi la Padulella e quella di Sansone con fondali cristallini e sabbia bianchissima.
Baie rocciose e selvagge sono adatte a chi non ama la confusione Chessi, Patresi, Capo s.Andrea.
Moltissime sono le calette raggiungibili solo dal mare.
La sedia di Napoleone è uno scoglio secondo la leggenda Napoleone si sedeva per guardare la Corsica.
Da non perdere Seccheto e Fetovaia e la spiaggia di ciottoli neri delle Tombe.
Per chi ama la cultura Napoleone sbarcò sull'isola nel 1814 lasciando cimeli da visitare mobili stampe opere pittoriche quindi da vedere la Palazzina dei Mulini il Teatro dei Vigilanti e Villa San Martino e perché no anche La cassetta Drouot e il Santuario della Madonna del Monte.
Anche l'area archeologica di Linguella di Portoferraio è una zona da non perdere.
Con gli scavi dell'antica villa romana delle Grotte a picco sul mare.
Marciana un paese antico dall'aspetto medievale con una fortezza pisana.
La tradizione gastronomica è stata influenzata dal invasioni di tipo orientale e iberiche.
I piatti sono spesso profumati con menta e nepitella .
Bacche di mirto e ginepro si ritrovano in piatti di carne e pesce.
Famoso il Gurguglione uno stufato di verdure, e la cecina focaccia a base di farina di ceci.
Una delle mete più belle d'Italia perché troviamo natura selvaggia gastronomia e cultura antica con enorme varietà di paesaggi e il bellissimo mare trasparente.
Molti paesi sono sui monti circondati da boschi.
L'Isola d'Elba grande 224 km quadrati offre una gran varietà di modi per vivere la vacanza con centinaia di km di costa e altrettanti di spiagge è ideale per chi ama il mare. Utilizzando vela kayak snorkeling che si può spingere fino ad osservare un relitto di una nave affondata nel 1972 oppure un altro relitto del I secolo.
Chi lo desidera può raggiungere con un gommone le calette tra l'Innamorata e Campo d'Aia.
Le spiagge sono panoramiche e spettacolari selvagge o attrezzate, soleggiate, con graniti di ortoclasio oppure miti e levigate dal mare.
Per chi ama la notte una spiaggia con bar e vita notturna.
Ottime possibilità di fare trekking montain bike ed
escursioni al passo del Somaro.
Cavoli è una bellissima spiaggia fine rilassante per godervi il riposo vicino a Marina di Campo il fondale qui è molto basso adatto a chi non sa nuotare bene e ai bambini.
Le spiagge di Lacona sono ideali per le famiglie e Biodola ideale per snorkeling e immersioni.
La spiaggia delle Ghiaie formata da ghiaia bianchissima all'interno di una riserva biologica marina. Poi la Padulella e quella di Sansone con fondali cristallini e sabbia bianchissima.
Baie rocciose e selvagge sono adatte a chi non ama la confusione Chessi, Patresi, Capo s.Andrea.
Moltissime sono le calette raggiungibili solo dal mare.
La sedia di Napoleone è uno scoglio secondo la leggenda Napoleone si sedeva per guardare la Corsica.
Da non perdere Seccheto e Fetovaia e la spiaggia di ciottoli neri delle Tombe.
Per chi ama la cultura Napoleone sbarcò sull'isola nel 1814 lasciando cimeli da visitare mobili stampe opere pittoriche quindi da vedere la Palazzina dei Mulini il Teatro dei Vigilanti e Villa San Martino e perché no anche La cassetta Drouot e il Santuario della Madonna del Monte.
Anche l'area archeologica di Linguella di Portoferraio è una zona da non perdere.
Con gli scavi dell'antica villa romana delle Grotte a picco sul mare.
Marciana un paese antico dall'aspetto medievale con una fortezza pisana.
La tradizione gastronomica è stata influenzata dal invasioni di tipo orientale e iberiche.
I piatti sono spesso profumati con menta e nepitella .
Bacche di mirto e ginepro si ritrovano in piatti di carne e pesce.
Famoso il Gurguglione uno stufato di verdure, e la cecina focaccia a base di farina di ceci.
venerdì 26 maggio 2017
Gubbio
Gubbio
Gubbio gareggia con Assisi per il titolo di cittadina medievale più caratteristica dell'Umbria. Con una serie di viuzze tortuose e di tetti in terracotta, il suo fascino è aumentato dalle foreste degli Appennini. Fondata dagli umbri nel III secolo a.C. con il nome di Tota Ikuvina raggiunse il massimo splendore nel I secolo a.C. come colonia romana.
Quando nel II secolo divenne comune indipendente, Gubbio si era sviluppata fino alle pendici del monte Igino.
Dal 1387 al 1508 la città fu governata dai Montefeltro, conti di Urbino. Il duomo ha un soffitto con volta a botte i cui archi si piegano misticamente a rappresentare delle mani in preghiera.
Via dei Consoli conduce a palazzo del Bargello (XIII secolo) con la sua facciata in pietra che fu tempo sede centrale della polizia.
Sempre qui vi è la fontana dei Matti così chiamata perché secondo la tradizione chiunque compia tre giri attorno ad essa diventa pazzo.
Macabre leggende aleggiano attorno alle porte della Morte situate sia in via dei Consoli sia in altre zone della città. Un tempo si riteneva infatti fossero utilizzate come passaggio per il trasporto delle bare fuori dalle abitazioni e che una volta utilizzate venivano sigillate per sempre. Ora invece si pensa avessero solo uno scopo difensivo. Nella parte inferiore del paese si trova la Chiesa di San Francesco famosa per i 17 affreschi deteriorati che rappresentano la vita di Maria realizzate tra il 1408 e il 1413 da Nelli. Di fronte potete trovare il tiratoio un portico dove veniva messa ad asciugare la lana. A ovest ci sono i resti dell'anfiteatro di età romana (I secolo a.C.)
PALAZZO CONSOLI
L'attrattiva principale è il palazzo civico iniziato nel 1332 da Gattapone. Il salone dell'Arengo ospita il Museo civico noto per le tavole Eugubine sette lastre di bronzo dove è probabilmente incisa in caratteri etruschi e latini la tradusione fonetica di rituali e preghiere in antica lingua umbra e etrusca.
Al piano superiore la pinacoteca raccoglie opere di pittori locali.
PALAZZO DUCALE
Costruito da Francesco Giorgio Martini nel 1470 per la famiglia Montefeltro questo palazzo ricalca le forme di quello di Urbino. Presenta inoltre un cortile rinascimentale.
LA FESTA DEI CERI
la festa dei ceri si festeggia a Gubbio il 15 maggio di ogni anno e consiste nella corsa portando tre ceri con le statue di salt'Ubaldo San Giorgio e Sant'Antonio Abate. Una tradizione che è molto importante sia socialmente che culturalmente per i cittadini di Gubbio.
IL LUPO DI GUBBIO
La storia racconta che un giorno Francesco andò a Gubbio entrando nella città non vide nessuno.
Tutti i cittadini erano chiusi in casa per paura di un lupo molto feroce. Gli abitanti gli chiesero di aiutarli.
Andò nella foresta lo chiamò fratello lupo e gli disse che in nome di Dio non doveva più far male. E da quel giorno il lupo capì che non doveva più comportarsi così e diventò amico di tutti.
Gubbio gareggia con Assisi per il titolo di cittadina medievale più caratteristica dell'Umbria. Con una serie di viuzze tortuose e di tetti in terracotta, il suo fascino è aumentato dalle foreste degli Appennini. Fondata dagli umbri nel III secolo a.C. con il nome di Tota Ikuvina raggiunse il massimo splendore nel I secolo a.C. come colonia romana.
Quando nel II secolo divenne comune indipendente, Gubbio si era sviluppata fino alle pendici del monte Igino.
Dal 1387 al 1508 la città fu governata dai Montefeltro, conti di Urbino. Il duomo ha un soffitto con volta a botte i cui archi si piegano misticamente a rappresentare delle mani in preghiera.
Via dei Consoli conduce a palazzo del Bargello (XIII secolo) con la sua facciata in pietra che fu tempo sede centrale della polizia.
Sempre qui vi è la fontana dei Matti così chiamata perché secondo la tradizione chiunque compia tre giri attorno ad essa diventa pazzo.
Macabre leggende aleggiano attorno alle porte della Morte situate sia in via dei Consoli sia in altre zone della città. Un tempo si riteneva infatti fossero utilizzate come passaggio per il trasporto delle bare fuori dalle abitazioni e che una volta utilizzate venivano sigillate per sempre. Ora invece si pensa avessero solo uno scopo difensivo. Nella parte inferiore del paese si trova la Chiesa di San Francesco famosa per i 17 affreschi deteriorati che rappresentano la vita di Maria realizzate tra il 1408 e il 1413 da Nelli. Di fronte potete trovare il tiratoio un portico dove veniva messa ad asciugare la lana. A ovest ci sono i resti dell'anfiteatro di età romana (I secolo a.C.)
PALAZZO CONSOLI
L'attrattiva principale è il palazzo civico iniziato nel 1332 da Gattapone. Il salone dell'Arengo ospita il Museo civico noto per le tavole Eugubine sette lastre di bronzo dove è probabilmente incisa in caratteri etruschi e latini la tradusione fonetica di rituali e preghiere in antica lingua umbra e etrusca.
Al piano superiore la pinacoteca raccoglie opere di pittori locali.
PALAZZO DUCALE
Costruito da Francesco Giorgio Martini nel 1470 per la famiglia Montefeltro questo palazzo ricalca le forme di quello di Urbino. Presenta inoltre un cortile rinascimentale.
LA FESTA DEI CERI
la festa dei ceri si festeggia a Gubbio il 15 maggio di ogni anno e consiste nella corsa portando tre ceri con le statue di salt'Ubaldo San Giorgio e Sant'Antonio Abate. Una tradizione che è molto importante sia socialmente che culturalmente per i cittadini di Gubbio.
IL LUPO DI GUBBIO
La storia racconta che un giorno Francesco andò a Gubbio entrando nella città non vide nessuno.
Tutti i cittadini erano chiusi in casa per paura di un lupo molto feroce. Gli abitanti gli chiesero di aiutarli.
Andò nella foresta lo chiamò fratello lupo e gli disse che in nome di Dio non doveva più far male. E da quel giorno il lupo capì che non doveva più comportarsi così e diventò amico di tutti.
lunedì 27 marzo 2017
Palermo
Palermo
Adagiata ai piedi del Monte Pellegrino in fondo a un golfo con il monte Alfano a est Palermo giace in un anfiteatro naturale chiamato Conca d'Oro. Alle spalle del porto di Cala il paesaggio è incantevole e la città dell'atmosfera in parte orientale in parte europea non è uguale splendidi viali edifici e in diversi stili architettonici dall'arabo al Barocco all'Art Nouveau fanno di questa città un'interessante meta turistica.
San Giovanni degli Eremiti questa chiesa normanna sconsacrata che riflette la tradizione architettonica islamica con cupole a bulbo archi ogivali e finestre filigranate viene costruita sul terreno di una moschea. Dietro la chiesa la moschea un chiostro in rovine di un monastero del XIII secolo racchiude un grazioso giardino.
Palazzo Reale detto anche Palazzo dei Normanni questo difficile stato il centro del potere sin dai giorni del dominio bizantino, ora è sede della Regione Sicilia. Il nucleo dell'edificio attuale fu costruito dagli arabi ma dopo la conquista normanna della città allargato abbellito. Visitate i lussuosi appartamenti reali in particolare la sala di Ruggero splendida Cappella Palatina. Costruita da Ruggero II questa incredibile cappella fonde elementi di stili diversi il bizantino l'islamico e normanno. È ricca di mosaici intarsi marmorei con oro pietre vetro. Adiacente il palazzo El eccentrica Porta Nuova
Gesù nel quartiere Albergheria devastato dalle bombe vicino al animato mercato di piazza Ballarò sorge questa importante chiesa barocca 1500- 1633. Conosciuta anche come la Chiesa e la Casa Professa, ha un interno che costituisce un'eccellente esempio dell'abilità degli artigiani siciliani nella lavorazione del marmo. Nell'antica chiesa gesuita della Sicilia viene restaurata dopo i danni della seconda guerra mondiale.
Duomo fondato nel 1194 dall' arcivescovo di Palermo e l'uomo presenta diversi stili architettonici. L'esterno mostra lo sviluppo dello stile gotico dal XIII al XIV secolo il porticino Sud 1453 è un capolavoro dello stile catalano, mentre all'estremità dell'abside si ammira una decorazione policroma a intarsio. La cupola del XVIII secolo modificato nel corso dei secoli l'interno conserva le tombe dei re di Sicilia. all'interno di un recinto presso il portico sud si trovano i resti dell'imperatore Federico II della moglie Costanza d'Aragona della madre Costanza, figlia di Ruggero II q E del padre Enrico VI. Il tesoro conserva il diadema imperiale di Costanza d'Aragona delXII secolo, rimosso dalla sua tomba nel XVIII secolo.
Santa Caterina iniziata nel 1566 questa chiesa unica nel suo genere presenta al suo interno molte decorazioni risalenti al XVII e XVIII secolo. Felice esempio di barocco palermitano e ricca di colori sculture e intarsi marmorei. Gli affreschi del soffitto XVIII secolo sono di Filippo Randazzo nella navata e di Vito D'Anna nella cupola. La chiesa c'è anche Giada da piazza Pretoria dominata dalla fontana Pretorio in stile manierista e resta nel 1544
La Martorana chiamata anche Santa Maria dell'Ammiraglio questa chiesa fu eretta attorno al 1140 da Giorgio di Antiochia ammiraglio di Ruggero II e cristiano greco ortodosso. Il disegno si rifà alle tradizioni normanne e islamiche, mentre i mosaici sono gli artigiani i greci. Nella navata orientale il re Ruggero riceve da Cristo il diadema imperiale, mentre in quella occidentale è ritratto Giorgio di Antiochia. Nel vicino convento fondato da Eloisa Martorana nel 1193 si raduno al Parlamento siciliano 1995 e decise alla vigilia dei Vespri siciliani di cedere la corona Federico d'Aragona. La chiesa fu donata al convento nel 1433.
Monreale decorata con la splendida vista sulla Conca d'Oro la Cattedrale di Monreale è una delle più grandi opere Normanni in Sicilia fondata nel 1172 del re normanno Guglielmo II fu donata monastero dell'ordine Benedettino. All'interno della cattedrale di splendidi mosaici o opera di artisti siciliani e Bizantini ispirazione di un re che voleva rivaleggiare con l'arcivescovo di Palermo. La cattedrale fufu adibita anche a tomba reale.
Adagiata ai piedi del Monte Pellegrino in fondo a un golfo con il monte Alfano a est Palermo giace in un anfiteatro naturale chiamato Conca d'Oro. Alle spalle del porto di Cala il paesaggio è incantevole e la città dell'atmosfera in parte orientale in parte europea non è uguale splendidi viali edifici e in diversi stili architettonici dall'arabo al Barocco all'Art Nouveau fanno di questa città un'interessante meta turistica.
San Giovanni degli Eremiti questa chiesa normanna sconsacrata che riflette la tradizione architettonica islamica con cupole a bulbo archi ogivali e finestre filigranate viene costruita sul terreno di una moschea. Dietro la chiesa la moschea un chiostro in rovine di un monastero del XIII secolo racchiude un grazioso giardino.
Palazzo Reale detto anche Palazzo dei Normanni questo difficile stato il centro del potere sin dai giorni del dominio bizantino, ora è sede della Regione Sicilia. Il nucleo dell'edificio attuale fu costruito dagli arabi ma dopo la conquista normanna della città allargato abbellito. Visitate i lussuosi appartamenti reali in particolare la sala di Ruggero splendida Cappella Palatina. Costruita da Ruggero II questa incredibile cappella fonde elementi di stili diversi il bizantino l'islamico e normanno. È ricca di mosaici intarsi marmorei con oro pietre vetro. Adiacente il palazzo El eccentrica Porta Nuova
Gesù nel quartiere Albergheria devastato dalle bombe vicino al animato mercato di piazza Ballarò sorge questa importante chiesa barocca 1500- 1633. Conosciuta anche come la Chiesa e la Casa Professa, ha un interno che costituisce un'eccellente esempio dell'abilità degli artigiani siciliani nella lavorazione del marmo. Nell'antica chiesa gesuita della Sicilia viene restaurata dopo i danni della seconda guerra mondiale.
Duomo fondato nel 1194 dall' arcivescovo di Palermo e l'uomo presenta diversi stili architettonici. L'esterno mostra lo sviluppo dello stile gotico dal XIII al XIV secolo il porticino Sud 1453 è un capolavoro dello stile catalano, mentre all'estremità dell'abside si ammira una decorazione policroma a intarsio. La cupola del XVIII secolo modificato nel corso dei secoli l'interno conserva le tombe dei re di Sicilia. all'interno di un recinto presso il portico sud si trovano i resti dell'imperatore Federico II della moglie Costanza d'Aragona della madre Costanza, figlia di Ruggero II q E del padre Enrico VI. Il tesoro conserva il diadema imperiale di Costanza d'Aragona delXII secolo, rimosso dalla sua tomba nel XVIII secolo.
Santa Caterina iniziata nel 1566 questa chiesa unica nel suo genere presenta al suo interno molte decorazioni risalenti al XVII e XVIII secolo. Felice esempio di barocco palermitano e ricca di colori sculture e intarsi marmorei. Gli affreschi del soffitto XVIII secolo sono di Filippo Randazzo nella navata e di Vito D'Anna nella cupola. La chiesa c'è anche Giada da piazza Pretoria dominata dalla fontana Pretorio in stile manierista e resta nel 1544
La Martorana chiamata anche Santa Maria dell'Ammiraglio questa chiesa fu eretta attorno al 1140 da Giorgio di Antiochia ammiraglio di Ruggero II e cristiano greco ortodosso. Il disegno si rifà alle tradizioni normanne e islamiche, mentre i mosaici sono gli artigiani i greci. Nella navata orientale il re Ruggero riceve da Cristo il diadema imperiale, mentre in quella occidentale è ritratto Giorgio di Antiochia. Nel vicino convento fondato da Eloisa Martorana nel 1193 si raduno al Parlamento siciliano 1995 e decise alla vigilia dei Vespri siciliani di cedere la corona Federico d'Aragona. La chiesa fu donata al convento nel 1433.
Monreale decorata con la splendida vista sulla Conca d'Oro la Cattedrale di Monreale è una delle più grandi opere Normanni in Sicilia fondata nel 1172 del re normanno Guglielmo II fu donata monastero dell'ordine Benedettino. All'interno della cattedrale di splendidi mosaici o opera di artisti siciliani e Bizantini ispirazione di un re che voleva rivaleggiare con l'arcivescovo di Palermo. La cattedrale fufu adibita anche a tomba reale.
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