Pisa
E' un comune italiano della Toscana
secondo la leggenda sarebbe stata fondata da alcuni mitici profughi troiani provenienti dall'omonima città greca di Pisa posta nella valle del fiume Alfeo nel Peloponneso
tra i monumenti più importanti della città va annoverata la celebre piazza del Duomo detta Piazza dei Miracoli con la cattedrale nella piazza svetta la caratteristica torre pendente campanile del XII secolo alta 56 m che acquisì la caratteristica inclinazione dopo l'inizio della sua costruzione
ci sono anche due altri campanili inclinati il campanile delle chiesa di San Nicola e il campanile della chiesa di San Michele degli Scalzi anche la chiesa ha una significativa pendenza
Pisa ospita il più importante aeroporto della regione il Galileo Galilei
la città è sede di ben tre la più importanti istituzioni universitarie d'Italia e d'Europa l'Università di Pisa e la Scuola Normale Superiore sant'Anna nonché il Consiglio Nazionale delle Ticerche
LUOGHI DI INTERESSE
chiesa di san Francesco progettata da Giovanni di Simone costruita dopo il 1276
Nel 1343 nuove cappelle sono state aggiunge e la chiesa è stata elevata
E' a navata unica e di notevole interesse sono la torre campanaria e il chiostro
Ospita opere di Jacopo Empoli Taddeo Gaddi e Santi di Tito
nella cappella della Gherardesca furono tumulati Ugolino della Gherardesca e i suoi figli
chiesa di san Frediano menzionata per la prima volta nel 1061 è una basilica a tre navate e ospita un crocifisso del XII secolo
Gli affreschi sono per la maggior parte restaurati ne XVI secolo con lavori di Dominico Passignano Aurelio Lomi e Rutilio Manetti
Svolge oggi la funzione di chiesa universitaria
chiesa di san Nicola la cui esistenza è rintracciabile fin dal 1097 è stata ingrandita tra il 1297 e il 1313 dai frati dell'ordine Agostiniano forse su progetto di Giovanni Pisano e l'Annunciazione di Francesco Valdabrino
chiesa di santa Maria della Spina 1230 attribuita nella forma attuale a Lupo di Francesco è considerata unanimemente uno dei capolavori del gotico italiano
ricca e preziosa come uno scrigno sorge lungo il fiume a pochi passi dall'estremità del Ponte Solferino
chiesa di san Paolo a Ripa d'Arno costruita attorno al 952 sorge in una piazza alberata situata sul Lungarno a sud-ovest della città
Fu ingrandita a metà del XII secolo sullo stile adottato per il Duomo romanico pisano
La facciata è stata completata nel XIV secolo da Giovanni Pisano
L'interno è stato affrescato da Buonamico Buffalmacco e Turino Vanni
mercoledì 1 giugno 2016
venerdì 27 maggio 2016
Ravenna
Ravenna
è un comune italiano capoluogo dell'Emilia Romagna
è la città più grande e storicamente più importante della Romagna e comprende nove lidi della riviera
Nella storia è stata capitale per tre volte dell'impero romano del Regno degli Ostrogoti e dell'Esarcato bizantino
il centro città si trova a 8 km dal mare Adriatico al quale è collegato con il canale Candiano
le spiagge ravennate vengono chiamate lidi amministrativamente sono classificate come frazioni
Lidi nord : Casal Borsetti, Marina Romea, e Porto Corsini
Lidi sud : Marina di Ravenna, Punta Marina Terme Lido Adriano Lido di Dante Lido di Classe e Lido di Savio
Il paesaggio nelle frazioni sul litorale presenta elementi caratteristici nei lidi nord si incontrano ampi specchi di acqua come l'oasi del WWF di Punte Alberete inserita nella spettacolare Pineta di San Vitale
a sud troviamo la Pineta di Classe citata dal Boccaccio nel Decamerone e da Dante nella Divina Commedia
i lidi sud sono quelli con una marcata impronta turistica con una notevole offerta di alberghi ristoranti e divertimenti l'ultimo lido confina con Milano Marittima
monumenti e luoghi di interesse
mausoleo di Galla Placida
risalente alla prima metà del V secolo si trova poco distante dalla basilica di san Vitale
non si sa perché è stato costruito potrebbe essere stato una semplice cappella pertinente alla chiesa di Santa Croce
la pianta del piccolo edificio presenta una forma irregolare e a croce latina esternamente ha un paramento in semplice laterizio con una cupola nascosta dal tiburio a base quadrata
l'interno è decorato da un ciclo di mosaici fra i più antichi della città alla fine dei bracci si trovano tre sarcofagi in marmo di epoca romana
la cupola centrale domina lo spazio interno affiancata da quattro lunette
Battistero neoniano
detto anche degli Ortodossi è risalente al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire l'esecuzione
per via della tipica subsidenza di Ravenna il monumento è interrato di circa 2 metri
ha una forma ottagonale e all'esterno ha un semplice rivestimento in laterizio da quale emergono quattro absidiole
L'interno spicca per una decorazione su tutta la cupola a mosaico
la cappella arcivescovile
è una cappella situata al primo piano del palazzo arcivescovile unico monumento di natura ortodossa ad essere costruito durante il regno di Teodorico ha una pianta a forma di croce dotata di vestibolo marmoreo nella parte inferiore e ricco di mosaici quella superiore
basilica di sant'Apollinare Nuovo è una basilica di Ravenna nata come culto ariano nel VI secolo fu consacrata a san Martino si tour
si tratta di un edificio a tre navate attualmente privo di quadriportico e preceduto da un portico
esternamente si presenta con una facciata a salienti realizzata in laterizio nella parte superiore si trova una grande bifora in marmo sormontata da due aperture
la navata centrale e doppia rispetto alle laterali è ricca di mosaici
mausoleo di Teodorico
è la più celebre costruzione funeraria degli Ostrogoti fu costruito nel520 da Teodorico il Grande come sua futura tomba
la costruzione si distingue dagli altri monumenti perché costruito non in mattoni ma con blocchi di pietra d'Istria una roccia calcarea microcristallina con passa porosità
ha una pianta decagonale
a Ravenna morì esule Dante Alighieri e qui sono conservate in un piccolo tempio neoclassico le sue spoglie mortali
ricevette la medaglia d'oro per la resistenza
Gastronomioa
i passatelli in brodo con razza, Garganelli , zuppa di rane, asinello in umido, anatra al miele, le anguille cucinate fritte o alla griglia ed una gustosa piadina magari con squacquerone formaggio vaccino
è un comune italiano capoluogo dell'Emilia Romagna
è la città più grande e storicamente più importante della Romagna e comprende nove lidi della riviera
Nella storia è stata capitale per tre volte dell'impero romano del Regno degli Ostrogoti e dell'Esarcato bizantino
il centro città si trova a 8 km dal mare Adriatico al quale è collegato con il canale Candiano
le spiagge ravennate vengono chiamate lidi amministrativamente sono classificate come frazioni
Lidi nord : Casal Borsetti, Marina Romea, e Porto Corsini
Lidi sud : Marina di Ravenna, Punta Marina Terme Lido Adriano Lido di Dante Lido di Classe e Lido di Savio
Il paesaggio nelle frazioni sul litorale presenta elementi caratteristici nei lidi nord si incontrano ampi specchi di acqua come l'oasi del WWF di Punte Alberete inserita nella spettacolare Pineta di San Vitale
a sud troviamo la Pineta di Classe citata dal Boccaccio nel Decamerone e da Dante nella Divina Commedia
i lidi sud sono quelli con una marcata impronta turistica con una notevole offerta di alberghi ristoranti e divertimenti l'ultimo lido confina con Milano Marittima
monumenti e luoghi di interesse
mausoleo di Galla Placida
risalente alla prima metà del V secolo si trova poco distante dalla basilica di san Vitale
non si sa perché è stato costruito potrebbe essere stato una semplice cappella pertinente alla chiesa di Santa Croce
la pianta del piccolo edificio presenta una forma irregolare e a croce latina esternamente ha un paramento in semplice laterizio con una cupola nascosta dal tiburio a base quadrata
l'interno è decorato da un ciclo di mosaici fra i più antichi della città alla fine dei bracci si trovano tre sarcofagi in marmo di epoca romana
la cupola centrale domina lo spazio interno affiancata da quattro lunette
Battistero neoniano
detto anche degli Ortodossi è risalente al V secolo e prende il nome dal vescovo Neone che ne ha fatto proseguire l'esecuzione
per via della tipica subsidenza di Ravenna il monumento è interrato di circa 2 metri
ha una forma ottagonale e all'esterno ha un semplice rivestimento in laterizio da quale emergono quattro absidiole
L'interno spicca per una decorazione su tutta la cupola a mosaico
la cappella arcivescovile
è una cappella situata al primo piano del palazzo arcivescovile unico monumento di natura ortodossa ad essere costruito durante il regno di Teodorico ha una pianta a forma di croce dotata di vestibolo marmoreo nella parte inferiore e ricco di mosaici quella superiore
basilica di sant'Apollinare Nuovo è una basilica di Ravenna nata come culto ariano nel VI secolo fu consacrata a san Martino si tour
si tratta di un edificio a tre navate attualmente privo di quadriportico e preceduto da un portico
esternamente si presenta con una facciata a salienti realizzata in laterizio nella parte superiore si trova una grande bifora in marmo sormontata da due aperture
la navata centrale e doppia rispetto alle laterali è ricca di mosaici
mausoleo di Teodorico
è la più celebre costruzione funeraria degli Ostrogoti fu costruito nel520 da Teodorico il Grande come sua futura tomba
la costruzione si distingue dagli altri monumenti perché costruito non in mattoni ma con blocchi di pietra d'Istria una roccia calcarea microcristallina con passa porosità
ha una pianta decagonale
a Ravenna morì esule Dante Alighieri e qui sono conservate in un piccolo tempio neoclassico le sue spoglie mortali
ricevette la medaglia d'oro per la resistenza
Gastronomioa
i passatelli in brodo con razza, Garganelli , zuppa di rane, asinello in umido, anatra al miele, le anguille cucinate fritte o alla griglia ed una gustosa piadina magari con squacquerone formaggio vaccino
mercoledì 25 maggio 2016
Lecce
Lecce
è un comune italiano capoluogo della Puglia nella posizione centrale della penisola salentina
architettonicamente Lecce non ha confronti una città ricamata dagli incredibili arabeschi del barocco ritmati dai rosoni delle chiese sulle foglie dei capitelli sulle facciate delle chiese sui portali dei palazzi signorili
Un barocco gentile ed elegante mai stucchevole seppure pineo di festoni drappi e cariatidi
a primavera inoltrata quando la città è già baciata da un sole caldo non è difficile imbattersi in giornate che fanno venire voglia d'estate
per visitarla bisogna addentrarsi nelle viuzze strette e tortuose del lindo centro storico facendosi poi sorprendere dagli spazi inaspettati che donano splendore e solennità a chiese e monumenti
entrando in piazza del Duomo la cui sontuosa architettura sembra una scenografia di Luchino Visconti accessibile solo attraverso due propilei infatti è uno spazio chiuso in cui si affacciano la cattedrale e il seminario l'episcopio e la svettante guglia del campanile alto più di 70 metri particolare la prospettiva della piazza in cui gioca un ruolo chiave il Duomo che presenta ben due facciate quella principale è lineare sobria mentre l'altra laterale più ricca e ornata
la cucina salentina invece senza ambiguità segue una linea gastronomica che si rifà alla tradizione
a volte rivisitandola e arricchendola senza mai dimenticare che viene dalla tradizione greca
monumenti e luoghi di interesse
Duomo cattedrale di Lecce edificato nel 1144 dal vescovo Formoso e ricostruita nelle forme barocche nel 1659 dall'architetto Giuseppe Zimbalo
Basilica di Santa Croce
uno dei maggiori complessi architettonici della città e costituisce il più significativo esempio del barocco leccese fu edificata a partire dal 1549 e sarebbe legato alla vittoria della battaglia di Lepanto
Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo è una delle più antiche chiese di Lecce costruita in epoca medievale ne 1180 dal normanno Tancredi d'Altavilla venne poi ristrutturata nel 1716 acquistando un'impronta barocca ma preservando sempre elementi nello stile originario
conventi
Palazzo dei Celestini
situato accanto alla Basilica di Santa Croce Palazzo dei Celestini venne edificato tra il 1659 e 1695 il palazzo è sede della Prefettura
monastero dei Teatini
il monastero attiguo alla Chiesa di Santa Irene è un edificio barocco sede dei padri Teatini con la soppressione degli ordini religiosi la chiesa e il monastero furono ceduti al Couine di Lecce che si preoccupò di conservare l'apertura al culto della Chiesa
venne adibito prima a caserma poi a scuola infine agli uffici comunali
monastero dei carmelitani
attiguo alla chiesa del Carmine è stato costruito a cavallo dei secoli XVI e XVII per i padri carmelitani gli ambienti sono organizzati intorno ad un chiostro quadrangolare
castello di Lecce realizzato secondo la tradizione per volere di Carlo V per scongiurare le invasioni turche
Porte della vecchia
all'origine le porte che permettevano l'ingresso in città erano quattro nel corso degli anni la porta di san Cataldo fu distrutta
è un comune italiano capoluogo della Puglia nella posizione centrale della penisola salentina
architettonicamente Lecce non ha confronti una città ricamata dagli incredibili arabeschi del barocco ritmati dai rosoni delle chiese sulle foglie dei capitelli sulle facciate delle chiese sui portali dei palazzi signorili
Un barocco gentile ed elegante mai stucchevole seppure pineo di festoni drappi e cariatidi
a primavera inoltrata quando la città è già baciata da un sole caldo non è difficile imbattersi in giornate che fanno venire voglia d'estate
per visitarla bisogna addentrarsi nelle viuzze strette e tortuose del lindo centro storico facendosi poi sorprendere dagli spazi inaspettati che donano splendore e solennità a chiese e monumenti
entrando in piazza del Duomo la cui sontuosa architettura sembra una scenografia di Luchino Visconti accessibile solo attraverso due propilei infatti è uno spazio chiuso in cui si affacciano la cattedrale e il seminario l'episcopio e la svettante guglia del campanile alto più di 70 metri particolare la prospettiva della piazza in cui gioca un ruolo chiave il Duomo che presenta ben due facciate quella principale è lineare sobria mentre l'altra laterale più ricca e ornata
la cucina salentina invece senza ambiguità segue una linea gastronomica che si rifà alla tradizione
a volte rivisitandola e arricchendola senza mai dimenticare che viene dalla tradizione greca
monumenti e luoghi di interesse
Duomo cattedrale di Lecce edificato nel 1144 dal vescovo Formoso e ricostruita nelle forme barocche nel 1659 dall'architetto Giuseppe Zimbalo
Basilica di Santa Croce
uno dei maggiori complessi architettonici della città e costituisce il più significativo esempio del barocco leccese fu edificata a partire dal 1549 e sarebbe legato alla vittoria della battaglia di Lepanto
Chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo è una delle più antiche chiese di Lecce costruita in epoca medievale ne 1180 dal normanno Tancredi d'Altavilla venne poi ristrutturata nel 1716 acquistando un'impronta barocca ma preservando sempre elementi nello stile originario
conventi
Palazzo dei Celestini
situato accanto alla Basilica di Santa Croce Palazzo dei Celestini venne edificato tra il 1659 e 1695 il palazzo è sede della Prefettura
monastero dei Teatini
il monastero attiguo alla Chiesa di Santa Irene è un edificio barocco sede dei padri Teatini con la soppressione degli ordini religiosi la chiesa e il monastero furono ceduti al Couine di Lecce che si preoccupò di conservare l'apertura al culto della Chiesa
venne adibito prima a caserma poi a scuola infine agli uffici comunali
monastero dei carmelitani
attiguo alla chiesa del Carmine è stato costruito a cavallo dei secoli XVI e XVII per i padri carmelitani gli ambienti sono organizzati intorno ad un chiostro quadrangolare
castello di Lecce realizzato secondo la tradizione per volere di Carlo V per scongiurare le invasioni turche
Porte della vecchia
all'origine le porte che permettevano l'ingresso in città erano quattro nel corso degli anni la porta di san Cataldo fu distrutta
lunedì 23 maggio 2016
Assisi - viaggio nell'arte
Assisi - viaggio nell'arte
Assisi è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria
conosciuta per essere la città in cui nacquero e morirono san Francesco e santa Chiara
è situata sul monte Subasio comprende sia porzioni pianeggianti sia collinari sia di bassa montagna si affaccia sulla valle Umbra
cosa vedere
Basilica di san Francesco
un luogo che da 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo voluta da Papa Gregorio IX
secondo la tradizione fu san Francesco ad indicare il luogo in cui voleva essere sepolto si tratta della collina inferiore della città dove abitualmente venivano sepolti i senza legge condannati dalla giustizia anche se san Francesco voleva che le chiese fossero costruite secondo la primaria regola della povertà la chiesa rappresentò una deroga al rigore francescano
la chiesa aveva diverse finalità prima di tutto era luogo di sepoltura del fondatore dell'ordine che venne considerato uno delle figure più rappresentative del cristianesimo divenne quindi meta di pellegrinaggio
vi sono affreschi con scene in transetto ad opera del Maestro di san Francesco poi Cimabue
un terremoto nel 1997 causò profonde lesioni alla basilica inferiore con il crollo della volta in due punti causò anche il crollo degli affreschi
è formata da due chiese sovrapposte legate a due diverse fasi costruttive
la chiesa inferiore fu iniziata nel 1228 e finita nel 1230 quando fu trasportato il corpo di san Francesco tutt'ora conservato in una piccola cripta
alle decorazioni hanno collaborato Giotto Cimabue e Simone Martini
la parte inferiore ha funzione di chiesta sepolcrale
la chiesa superiore presenta una facciata semplice a capanna decorata con un rosone centrale e ai lati i simboli degli evangelisti in rilievo
la parte bassa è arricchita da un maestoso portale
l'architettura interna mostra invece caratteri più tipici del gotico italiano archi a sesto acuto che attraversano la navata poggianti su semi pilastri a fascio dai quali si diramano costolatura delle volta a crociere ogivali e altri arconi laterali
la basilica superiore contiene una completa raccolta di vetrati medievali d'Italia adibita a funzioni liturgiche di carattere ufficiale
vi è un organo a canne Mascioni costruito ne 1982
il campanile ha un gioco di cornici e archetti pensili ha la cella campanaria aperta con triplice arcata
la basilica di Santa Chiara
la chiesa venne costruita dopo la morte di santa Chiara tra il 1257 e 1265 attorno all'antica chiesa di
San Giorgio le spoglie della santa vennero trasportate qui nel 1260
l'esterno è caratterizzato da tre grossi contrafforti a forma di archi rampanti che rinforzano il fianco sinistro la facciata è realizzata in filari di pietra bianca e rossa
il portale è a tutto sesto con la ghiera attorno alla lunetta che è sostituita da due leoni a riposo
il rosone ha un doppio giro di colonnini e archetti la facciata si conclude a timpano con oculo al centro
all'interno la chiesa è a croce latina con navata unica transetto e abside poligonale gli archi poggiano su pilastri a fascio che attraversato pareti nude ravvivate da un ballatoio
nella navata una cappella situata nella quarta campata a sinistra
qui possiamo trovare le reliquie di San Francesco e Santa Chiara le tonache un sandalo un velo un cilicio un crocifisso
nel lato verso valle il convento di clausura di santa Chiara
cattedrale di san Rufino
la facciata è una delle opere più significative del romanico umbro
vi sono tre portali fiancheggiati da leoni e grifi scolpiti il portale centrale ha una ricca ornamentazione soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi a stralci girali figure allegoriche e animali mostruosi
all'interno tre navate divise a pilastri con pianta basilicale
nell'abside un coro ligneo solto l'altare troviamo le spoglie di san Rufino di Assisi
vi sono due organi l'organo maggiore e l'organo corale
Santa Maria Maggiore è un luogo di culto cattolico di Assisi
risale al XI XII ma fu costruita su un edificio più antico la facciata è semplice ripartita da paraste e presenta un portale d'ingresso inserito in un'arcata a sesto acuto e un rosone datato 1162 e firmato Giovanni da Gubbio
a tre navate separate da pilastri le pareti coperte di affreschi
L'eremo delle carceri
fu donato dal comune ai Benedettini che lo cedettero a san Francesco per la meditazione fuori dal santuario tre grotte
un luogo immerso nei boschi di lecci sono molti i racconti di miracoli che si associano a questo sito
Assisi è un comune italiano della provincia di Perugia in Umbria
conosciuta per essere la città in cui nacquero e morirono san Francesco e santa Chiara
è situata sul monte Subasio comprende sia porzioni pianeggianti sia collinari sia di bassa montagna si affaccia sulla valle Umbra
cosa vedere
Basilica di san Francesco
un luogo che da 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo voluta da Papa Gregorio IX
secondo la tradizione fu san Francesco ad indicare il luogo in cui voleva essere sepolto si tratta della collina inferiore della città dove abitualmente venivano sepolti i senza legge condannati dalla giustizia anche se san Francesco voleva che le chiese fossero costruite secondo la primaria regola della povertà la chiesa rappresentò una deroga al rigore francescano
la chiesa aveva diverse finalità prima di tutto era luogo di sepoltura del fondatore dell'ordine che venne considerato uno delle figure più rappresentative del cristianesimo divenne quindi meta di pellegrinaggio
vi sono affreschi con scene in transetto ad opera del Maestro di san Francesco poi Cimabue
un terremoto nel 1997 causò profonde lesioni alla basilica inferiore con il crollo della volta in due punti causò anche il crollo degli affreschi
è formata da due chiese sovrapposte legate a due diverse fasi costruttive
la chiesa inferiore fu iniziata nel 1228 e finita nel 1230 quando fu trasportato il corpo di san Francesco tutt'ora conservato in una piccola cripta
alle decorazioni hanno collaborato Giotto Cimabue e Simone Martini
la parte inferiore ha funzione di chiesta sepolcrale
la chiesa superiore presenta una facciata semplice a capanna decorata con un rosone centrale e ai lati i simboli degli evangelisti in rilievo
la parte bassa è arricchita da un maestoso portale
l'architettura interna mostra invece caratteri più tipici del gotico italiano archi a sesto acuto che attraversano la navata poggianti su semi pilastri a fascio dai quali si diramano costolatura delle volta a crociere ogivali e altri arconi laterali
la basilica superiore contiene una completa raccolta di vetrati medievali d'Italia adibita a funzioni liturgiche di carattere ufficiale
vi è un organo a canne Mascioni costruito ne 1982
il campanile ha un gioco di cornici e archetti pensili ha la cella campanaria aperta con triplice arcata
la basilica di Santa Chiara
la chiesa venne costruita dopo la morte di santa Chiara tra il 1257 e 1265 attorno all'antica chiesa di
San Giorgio le spoglie della santa vennero trasportate qui nel 1260
l'esterno è caratterizzato da tre grossi contrafforti a forma di archi rampanti che rinforzano il fianco sinistro la facciata è realizzata in filari di pietra bianca e rossa
il portale è a tutto sesto con la ghiera attorno alla lunetta che è sostituita da due leoni a riposo
il rosone ha un doppio giro di colonnini e archetti la facciata si conclude a timpano con oculo al centro
all'interno la chiesa è a croce latina con navata unica transetto e abside poligonale gli archi poggiano su pilastri a fascio che attraversato pareti nude ravvivate da un ballatoio
nella navata una cappella situata nella quarta campata a sinistra
qui possiamo trovare le reliquie di San Francesco e Santa Chiara le tonache un sandalo un velo un cilicio un crocifisso
nel lato verso valle il convento di clausura di santa Chiara
cattedrale di san Rufino
la facciata è una delle opere più significative del romanico umbro
vi sono tre portali fiancheggiati da leoni e grifi scolpiti il portale centrale ha una ricca ornamentazione soprattutto nella ghiera multipla decorata da rilievi a stralci girali figure allegoriche e animali mostruosi
all'interno tre navate divise a pilastri con pianta basilicale
nell'abside un coro ligneo solto l'altare troviamo le spoglie di san Rufino di Assisi
vi sono due organi l'organo maggiore e l'organo corale
Santa Maria Maggiore è un luogo di culto cattolico di Assisi
risale al XI XII ma fu costruita su un edificio più antico la facciata è semplice ripartita da paraste e presenta un portale d'ingresso inserito in un'arcata a sesto acuto e un rosone datato 1162 e firmato Giovanni da Gubbio
a tre navate separate da pilastri le pareti coperte di affreschi
L'eremo delle carceri
fu donato dal comune ai Benedettini che lo cedettero a san Francesco per la meditazione fuori dal santuario tre grotte
un luogo immerso nei boschi di lecci sono molti i racconti di miracoli che si associano a questo sito
giovedì 19 maggio 2016
vacanze nel pollino
vacanze nel pollino
colline di arenaria ferite dai calanche piccole valli nude aperte nel paesaggio come da un coltello e curate dagli insediamenti agricoli così si presenta il Parco nazionale del Pollino visto dal versante lucano un paesaggio emozionante sorvegliate dalla vette allineate dei monti
per raggiungerle si deve percorrere tuta la Val Sarmento
un pezzo d'Italia tra i più impervi nascosti e intatti
tra le specialità tipiche del Pollino c'è il mischiglio una farina ottenuta dalla miscela di cereali e legumi in parti uguali
in origine si macinavano i ceci fave orzo e farina di grano tenero poi è stata aggiunta l'avena oggi al grano tenero si sostituisce quello duro e in alcuni casi si aggiunge i farro e con questa farina si preparano i rascatieddi o rascatielli
San Paolo Albanese è il più piccolo comune della Basilicata insieme a Costantino Albanese che si trova di fronte sull'altro lato della val Sarmento è l'ultimo avamposto in Lucania degli arbereshe una popolazione di origine albanese che si è insediata in Italia tra il XV e il XVII secolo
A San Paolo Albanese sopravvivono lingua e costumi tradizionali indossati dalle donne
Dall'abito rosso e bianco di tutti i giorni a quello delle feste
si può vedere esposto al Museo della cultura arbereshe
Il vestito si compone di una gonna la Kamizolla lunga fino alle caviglie e composta di strisce colorate
a differenza della maggior parte degli albanesi gli arbereshe non sono mussulmani ma cattolici di rito bizantino
appoggiati alla balaustra che si affaccia sui monti del pollino si capisce di essere arrivati al capolinea
da questa parte a Terranova del Pollino continua a scorrere una vita tranquilla la oltre il lembo della Val Sarmento inizia il regno del pino loricato l'albero simbolo del parco che cresce sulle rocce e dei rapaci che volteggiano indisturbati
Terranova di pollino è il paese della zampogna
non esiste segnaletica nei sentieri per avventurarsi alle pendici delle vette più alte si devono attraversare boschi di faggio e abete bianco che raggiungono i 40 metri di altezza ed è facile perdersi una guida esperta è obbligatoria
alla vita dei briganti è legato un piatto locare la ciambottella una forma di pane scavate e riempita con peperoni e carne il pane era il contenitore per il trasporto
i peperoni qui si chiamano zafari vengono legati in collane e lasciati seccare al sole
Castronuovo di Sant'Andrea merita una visita anche per la lucanica salsiccia affumicata
sono tantissime le erbe medicinali e non che crescono nel pollino a tutto vantaggio dei pascoli e per la produzione di formaggi come il caciocavallo podolico prodotto da mucche cresciute allo stato brado
colline di arenaria ferite dai calanche piccole valli nude aperte nel paesaggio come da un coltello e curate dagli insediamenti agricoli così si presenta il Parco nazionale del Pollino visto dal versante lucano un paesaggio emozionante sorvegliate dalla vette allineate dei monti
per raggiungerle si deve percorrere tuta la Val Sarmento
un pezzo d'Italia tra i più impervi nascosti e intatti
tra le specialità tipiche del Pollino c'è il mischiglio una farina ottenuta dalla miscela di cereali e legumi in parti uguali
in origine si macinavano i ceci fave orzo e farina di grano tenero poi è stata aggiunta l'avena oggi al grano tenero si sostituisce quello duro e in alcuni casi si aggiunge i farro e con questa farina si preparano i rascatieddi o rascatielli
San Paolo Albanese è il più piccolo comune della Basilicata insieme a Costantino Albanese che si trova di fronte sull'altro lato della val Sarmento è l'ultimo avamposto in Lucania degli arbereshe una popolazione di origine albanese che si è insediata in Italia tra il XV e il XVII secolo
A San Paolo Albanese sopravvivono lingua e costumi tradizionali indossati dalle donne
Dall'abito rosso e bianco di tutti i giorni a quello delle feste
si può vedere esposto al Museo della cultura arbereshe
Il vestito si compone di una gonna la Kamizolla lunga fino alle caviglie e composta di strisce colorate
a differenza della maggior parte degli albanesi gli arbereshe non sono mussulmani ma cattolici di rito bizantino
appoggiati alla balaustra che si affaccia sui monti del pollino si capisce di essere arrivati al capolinea
da questa parte a Terranova del Pollino continua a scorrere una vita tranquilla la oltre il lembo della Val Sarmento inizia il regno del pino loricato l'albero simbolo del parco che cresce sulle rocce e dei rapaci che volteggiano indisturbati
Terranova di pollino è il paese della zampogna
non esiste segnaletica nei sentieri per avventurarsi alle pendici delle vette più alte si devono attraversare boschi di faggio e abete bianco che raggiungono i 40 metri di altezza ed è facile perdersi una guida esperta è obbligatoria
alla vita dei briganti è legato un piatto locare la ciambottella una forma di pane scavate e riempita con peperoni e carne il pane era il contenitore per il trasporto
i peperoni qui si chiamano zafari vengono legati in collane e lasciati seccare al sole
Castronuovo di Sant'Andrea merita una visita anche per la lucanica salsiccia affumicata
sono tantissime le erbe medicinali e non che crescono nel pollino a tutto vantaggio dei pascoli e per la produzione di formaggi come il caciocavallo podolico prodotto da mucche cresciute allo stato brado
mercoledì 18 maggio 2016
costa dei trabocchi
costa dei trabocchi
spiagge dorate interrotte da solitarie calette sassose e alture improvvise
un litorale lungo una quarantina di chilometri e dai fondali limpidi e variegati dove un tempo i pesci erano così' abbondanti che non serviva neppure uscire con la barca per pescarli era sufficiente gettare le reti da terra
no sono visiva testimonianza i trabocchi improbabili palafitta sull'Adriatico tutte cime tiranti gomene assi e pasi da dove venivano calate enormi reti quadrate
veri reperti di archeologia peschereccia nonché emblematici simboli di questo tratto di costa abruzzese definita appunto dei trabocchi
difficile immaginare quando le loro esili passerelle di legno sorta di cordone ombelicale con la terra ferma erano percorse dai traboccanti che calavano bilance o manovravano sturacchi e voleche
lungo la costa dei trabocchi ne esistevano una cinquantina ma molti sono andati distrutti ne rimangono attivi solo 12 o 13
altri tempi quando dalle grandi macchine pescatorie che biancheggiavano simili a scheletri anfibi antidiluviani come descrisse d'Annunzio nella sua residenza a san Vito si sfidava la forza del mare pur di riempire le reti di palombi cefali spigole e sardelle
di quell'epoca sono rimasti solo i nomi dei trabocchi
l'approdo più importante è Ortona che diventa anche putno di partenza della full immersion di questo lembo di Abruzzo
adagiata sul promontorio e con quell'aria sonnacchiosa che caratterizza le città di provincia domina tutto il litorale
per la sua posizione strategica durante al seconda guerra mondiale fu teatro di cruenti scontri e il paese venne distrutto dai bombardamenti
conserva ancora numerosi monumenti il castello Aragonese palazzo Farnese Palazzo Corvo e soprattutto un piacevole centro storico che si sviluppa ai margini di corso Vittorio Emanuele al via dello struscio e shopping
nella passeggiata orientale da cui si gode di una magnifica vista sulle sottostanti spiagge ma anche a pochi metri da Teatro Paolo Tosti si può fare un primo incontro con la cucina locale
Ortona è anche il luogo migliore per assistere al rientro dei pescherecci o per sperimentare l'emozione di una battuta di pesca sulle barche che praticano la pescaturismo si esce al largo si buttano le reti o la lenza in mare e si finisce con una allegra grigliata a boro
al porto si possono poi acquistare i frutti di mare sempre disponibili
spiagge dorate interrotte da solitarie calette sassose e alture improvvise
un litorale lungo una quarantina di chilometri e dai fondali limpidi e variegati dove un tempo i pesci erano così' abbondanti che non serviva neppure uscire con la barca per pescarli era sufficiente gettare le reti da terra
no sono visiva testimonianza i trabocchi improbabili palafitta sull'Adriatico tutte cime tiranti gomene assi e pasi da dove venivano calate enormi reti quadrate
veri reperti di archeologia peschereccia nonché emblematici simboli di questo tratto di costa abruzzese definita appunto dei trabocchi
difficile immaginare quando le loro esili passerelle di legno sorta di cordone ombelicale con la terra ferma erano percorse dai traboccanti che calavano bilance o manovravano sturacchi e voleche
lungo la costa dei trabocchi ne esistevano una cinquantina ma molti sono andati distrutti ne rimangono attivi solo 12 o 13
altri tempi quando dalle grandi macchine pescatorie che biancheggiavano simili a scheletri anfibi antidiluviani come descrisse d'Annunzio nella sua residenza a san Vito si sfidava la forza del mare pur di riempire le reti di palombi cefali spigole e sardelle
di quell'epoca sono rimasti solo i nomi dei trabocchi
l'approdo più importante è Ortona che diventa anche putno di partenza della full immersion di questo lembo di Abruzzo
adagiata sul promontorio e con quell'aria sonnacchiosa che caratterizza le città di provincia domina tutto il litorale
per la sua posizione strategica durante al seconda guerra mondiale fu teatro di cruenti scontri e il paese venne distrutto dai bombardamenti
conserva ancora numerosi monumenti il castello Aragonese palazzo Farnese Palazzo Corvo e soprattutto un piacevole centro storico che si sviluppa ai margini di corso Vittorio Emanuele al via dello struscio e shopping
nella passeggiata orientale da cui si gode di una magnifica vista sulle sottostanti spiagge ma anche a pochi metri da Teatro Paolo Tosti si può fare un primo incontro con la cucina locale
Ortona è anche il luogo migliore per assistere al rientro dei pescherecci o per sperimentare l'emozione di una battuta di pesca sulle barche che praticano la pescaturismo si esce al largo si buttano le reti o la lenza in mare e si finisce con una allegra grigliata a boro
al porto si possono poi acquistare i frutti di mare sempre disponibili
lunedì 16 maggio 2016
Camogli
Camogli
Tipico borgo marinaro centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare costruito lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare che garantisce un clima temperato
il centro della città di Camogli occupa la vallata a ponente del monte di Portofino si affaccia sul Golfo del Paradiso
confina con Recco e Rapallo Santa Margherita Ligure e Portofino
Partendo da Genova sulla riviera di Levante si fa tappa a Camogli che fin dall'Ottocento si fregia del titolo di "città dai mille velieri bianco e ancora oggi e uno dei porticcioli più belli e amati della Liguria
Il borgo vanta una suggestiva passeggiata sul mare contraddistinta dai colori pastello delle facciate dei suoi alti palazzi che servivano ai marinai per riconoscere più facilmente la loro casa al ritorno dalla pesca
una basilica intitolata a Santa Maria Assunta con sagrato in ciotoli bianchi e neri e un Museo Marinaro nel quale possiamo ammirare la storia della Marina e della vita dell'uomo di mare
alzando lo sguardo si può ammirare il monastero di San Prospero immerso nella luce e nella pace degli ulivi mentre dal piccolo porto partono i battelli per San Fruttuoso dove si può visitare l'omonima abbazia risalente al 711 d.C. e ricostruita nel 984 ora circondata da una rigogliosa vegetazione
secondo la leggenda fu fondata da cinque monaci spagnoli in foga da Taragona invasa dagli arabi
I religiosi dopo un lungo e pericoloso viaggio portarono in questo luogo incantato le reliquie del vescovo Fruttuoso
Antica dimora dei monaci benedettini oggi è di proprietà del Fai e conserva un piccolo chiostro su due pinai e le tombe di principi Doria
Sorge in una profonda insenatura della Baia di Capodimonte raggiungibile a piedi attraverso i sentieri che attraversano il Monte di Portofino una delle aree protette più antiche d'Italia
Davanti all'Abbazia millenaria 17 metri di profondità nelle acque dell'Area Marina protetta d i Portofino si trova la famosa statua di bronzo del Cristo degli Abissi protettore dei sub altra 2,5 metri
Tipico borgo marinaro centro turistico noto per il suo porticciolo e per i palazzi variopinti sul lungomare costruito lungo le pendici di un rilievo quasi a picco sul mare che garantisce un clima temperato
il centro della città di Camogli occupa la vallata a ponente del monte di Portofino si affaccia sul Golfo del Paradiso
confina con Recco e Rapallo Santa Margherita Ligure e Portofino
Partendo da Genova sulla riviera di Levante si fa tappa a Camogli che fin dall'Ottocento si fregia del titolo di "città dai mille velieri bianco e ancora oggi e uno dei porticcioli più belli e amati della Liguria
Il borgo vanta una suggestiva passeggiata sul mare contraddistinta dai colori pastello delle facciate dei suoi alti palazzi che servivano ai marinai per riconoscere più facilmente la loro casa al ritorno dalla pesca
una basilica intitolata a Santa Maria Assunta con sagrato in ciotoli bianchi e neri e un Museo Marinaro nel quale possiamo ammirare la storia della Marina e della vita dell'uomo di mare
alzando lo sguardo si può ammirare il monastero di San Prospero immerso nella luce e nella pace degli ulivi mentre dal piccolo porto partono i battelli per San Fruttuoso dove si può visitare l'omonima abbazia risalente al 711 d.C. e ricostruita nel 984 ora circondata da una rigogliosa vegetazione
secondo la leggenda fu fondata da cinque monaci spagnoli in foga da Taragona invasa dagli arabi
I religiosi dopo un lungo e pericoloso viaggio portarono in questo luogo incantato le reliquie del vescovo Fruttuoso
Antica dimora dei monaci benedettini oggi è di proprietà del Fai e conserva un piccolo chiostro su due pinai e le tombe di principi Doria
Sorge in una profonda insenatura della Baia di Capodimonte raggiungibile a piedi attraverso i sentieri che attraversano il Monte di Portofino una delle aree protette più antiche d'Italia
Davanti all'Abbazia millenaria 17 metri di profondità nelle acque dell'Area Marina protetta d i Portofino si trova la famosa statua di bronzo del Cristo degli Abissi protettore dei sub altra 2,5 metri
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